10May2015

2.000 migranti morti nel Mediterraneo negli ultimi otto mesi. Lampedusa: -60% di turisti

Il 2014 rischia di diventare l’anno record per gli immigrati deceduti in naufragi: 1.991 nei primi otto mesi del 2014.


Secondo Fortress Europe, dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell’Europa almeno 21.344 persone, di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011, almeno 590 nel 2012, 801 nel 2013 (i dati, aggiornati al 14 settembre 2014, si basano sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 26 anni). E così, non fa più notizia la morte di almeno dieci persone avvenuta domenica sera a causa del naufragio di un barcone, a circa trenta miglia dalle coste libiche.

Sulla solita carretta del mare diretta verso l’Italia c’erano circa un centinaio di migranti, una trentina risultano dispersi, mentre gli altri sono stati tratti in salvo da un mercantile. «Stiamo alimentando speranze che non potremo soddisfare – tuona Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia ? verso decine di migliaia di esseri umani che si imbarcano per raggiungere l’Italia, dove credono che saranno accolti e, invece, non arriveranno mai. Già in prossimità dei punti d’imbarco si inabissano, senza che mai nessuno ne sappia nulla: solo in quest’ultima settimana centinaia di persone morte affogate e, con loro, la speranza di una vita migliore. Una follia. Si deve ripensare al metodo di intervento con urgenza: l’operazione “Mare Nostrum” ha incentivato il business degli scafisti, che reclutano persone disperate e disposte a rinunciare ad ogni forma di sicurezza, con la speranza di essere soccorse dalle navi italiane.

E se le organizzazioni criminali si stanno arricchendo, alimentando una guerra tribale, gli albergatori di Lampedusa denunciano un calo delle presenze turistiche nell’ultima estate di oltre il 60%, a causa del crollo di immagine dell’Isola». Basta con la politica della falsa accoglienza, non permettiamo che l’Italia si renda complice di una strage senza fine, dove il mare nostrum si trasformi in mare mortum e le sue perle (come le Pelagie) vengano abbandonate e dimenticate dai turisti.