19Jun2015

Massimo Congiu, in bici a Compostela contro il cancro

Oggi l'arrivo sulla tomba di San Giacomo: "I’m cycling against the cancer"


Siamo abituati a vederlo nei panni di presidente Unapass (Unione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione), o di membro del Consiglio generale di Konsumer Italia (di cui è anche uno dei fondatori), ma oggi Massimo Congiu ci piace guardarlo in sella alla sua bici con indosso la maglia ciclamino. Sì, proprio quella storica del vincitore della corsa a tappe al Giro d’Italia (oggi maglia rossa), perché Massimo una tappa fondamentale della sua vita l’ha già vinta: «Esattamente un anno fa mi veniva diagnosticato un tumore maligno – racconta ? Non vale toccare ferro o far finta che tanto “succederà” a qualcun’altro. Quando mai dovesse arrivare, val la pena essere più forti e più organizzati della malattia. Così io ho fatto! Da appassionato ciclista, passista dilettante, ho cominciato ad affrontare gli interventi chirurgici ed i cicli di chemio come fossero delle salite: certamente impegnative ma non proibitive. E come per tutti i percorsi in salita, si arriva alla vetta per poi godersi una lunga discesa».

E di salite e discese ne farà tante in questi 10 giorni di pedalata in solitaria lungo il tragitto del Camino de Santiago di Compostela, ma con uno spirito rinnovato e pieno di gratitudine a Dio: «Dopo un anno ho superato la malattia, e qualora dovesse farsi nuovamente vedere ci ritroverà ancora più forti! Perché questa malattia ti rende comunque più forte: se non fisicamente, aumenta in ogni caso la forza interiore. In questi dieci giorni di Cammino di Santiago voglio portare con me la “ricchezza” di tutte le sensazioni che in questo ultimo anno ho vissuto, ripercorrendole fisicamente con una bici nella suggestione che avvolge questa parte d’Europa: I’m cycling against the cancer».

I’m cycling against the cancer è l’iniziativa, partita il 12 giugno scorso, che sta portando Massimo a pedalare per 900 km lungo uno degli itinerari intrapresi fin dal Medioevo da milioni di pellegrini. Negli ultimi anni, sono moltissime le persone che hanno vinto il cancro a voler testimoniare la propria esperienza attraverso un’impresa che possa infondere coraggio a chi si trova nella stessa lotta. «La frequentazione di un ospedale ti mette a contatto con la dimensione della sofferenza – continua Massimo ? dell’umanità che c’è dietro ogni persona che soffre e dietro le persone che la sostengono. Ti cambia il punto di osservazione delle cose, la scala delle priorità, le ragioni per le quali vale la pena spendere la vita. In questo anno ho avuto diversi contatti con colleghi che sono entrati a far parte del “club”: abbiamo creato una eccezionale rete di solidarietà».

Proprio oggi Massimo Congiu è arrivato a Compostela sulla tomba di San Giacomo il Maggiore. Un traguardo importante da cui ripartire anche per svolgere la propria attività con una luce nuova: «Riscopriamo il ruolo sociale dell’Agente di assicurazione. Io ho toccato con mano quell’esigenza che nei convegni si racconta con paroloni come “welfare integrato”, o “funzione sociale” delle imprese di assicurazione e degli intermediari. Ci sono mondi inesplorati, vere praterie da conquistare e spazi di autonomia da presidiare. Appare assurdo che, invece, gli intermediari siano ancora vincolati ai modelli degli anni ’70, sospesi tra la paura di cambiare e le certezze sempre più fragili di quei modelli».

Konsumer Italia sottoscrive le parole di Massimo e continua a combattere per aumentare la consapevolezza e la cultura della protezione dei cittadini, affinché l’assicurazione da rischi non preventivabili come una malattia grave non venga più considerata con sufficienza, o come l’ennesimo balzello di cui fare volentieri a meno. Per ottenere ciò, abbiamo bisogno che anche gli agenti assicurativi aderiscano al pensiero di Massimo, per il quale “la raccolta premi” non sia più “un’importante indicazione di grandezza”, bensì diventi tale “quella più realistica del volume e della qualità delle provvigioni”.

Augurando a Massimo di vincere anche questa sfida, estendiamo il suo e il nostro saluto a tutti coloro che stanno vivendo un momento di difficoltà. Lo facciamo con un sms di Massimo che ci è appena arrivato:

“Come diceva Papa Giovanni Paolo II, nel cammino, sia per chi crede sia per chi non crede, viene naturale quando incontri qualcuno non domandargli da dove viene, ma dove va e se puoi fare con lui un pezzo di strada insieme... Si ritorna da Santiago cercando di porsi nella vita quotidiana allo stesso modo!”.


Andrea Scandura
ufficio.stampa@konsumer.it

 

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