10Jul2014

AGCM – La tutela del consumatore al centro dell’Europa

Il semestre europeo a guida italiana parte bene. È un segnale molto positivo, infatti, che fin da subito il Governo abbia scritto al centro della propria agenda la parola Consumatore. Il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Autorità Garante della Concorrenza italiana, in collaborazione con la Commissione europea, hanno fatto il punto sulle prospettive aperte dalla nuova Direttiva UE “Consumer Rights” sulla tutela dei consumatori, entrata in vigore in Italia il 13 giugno scorso. Nel corso della conferenza internazionale “Cooperazione europea per l’applicazione della legislazione sui consumatori” che si è svolta a Roma il 7 e l’8 luglio, è stata anche presentata la relativa campagna informativa, realizzata dalla Commissione europea e dall’Autorità Antitrust, in onda sui canali Rai. L’importanza del D.lgs. 21 febbraio 2014 n. 21, in attuazione della Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori, è stata sottolineata dal Commissario europeo per la Tutela dei consumatori Neven Mimica: «I consumatori possono spostare la politica da macroeconomica a microeconomica». In effetti, la nuova direttiva migliorerà tanti aspetti della vita quotidiana di centinaia di milioni di cittadini in tutta Europa: dall’obbligo di informativa precontrattuale (trasparenza su identità del venditore, caratteristiche del prodotto o del servizio, modalità di pagamento, diritto di recesso e garanzia legale), all’obbligo di forma scritta dei contratti e di linguaggio chiaramente comprensibile, al diritto di ripensamento con la conseguente restituzione del prodotto. Proprio il diritto al ripensamento, soprattutto in favore di chi acquista online o a distanza (ad esempio al telefono), ha introdotto novità fondamentali. Il consumatore, qualora reputi che il bene acquistato non lo soddisfi o non abbia le caratteristiche richieste, può unilateralmente (senza dover fornire alcuna giustificazione al venditore), esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni (rispetto ai precedenti 10). E nel caso in cui non sia stato preventivamente informato sul diritto al ripensamento, il recesso viene esteso a ben 12 mesi. Inoltre, in questi tipi di contratti conclusi a distanza e fuori dai locali commerciali, il venditore sarà sempre obbligato a far confermare al consumatore l’offerta e, in caso di recesso, ha tempo 14 giorni (non più 30) per restituire le somme versate. Chi ha acquistato, invece, disporrà di più tempo (14 giorni anziché 10) per restituire il bene. Infine, il venditore sarà ritenuto responsabile del danneggiamento o della perdita del bene fino a quando non lo avrà consegnato materialmente nelle mani dell’acquirente.

Come osservato dall’Autorità Antitrust nella due giorni di Roma, «con il diffondersi di pratiche commerciali transfrontaliere, il consumatore deve avere fiducia nell’e-commerce ed essere messo al riparo dalle insidie che si nascondo in questa forma di contrattazione». Gli spot informativi che stanno andando in onda sui canali Tv e Radio della Rai hanno proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle nuove garanzie a cui possono accedere, per evitare di essere vittime di pratiche commerciali scorrette e di pubblicità ingannevole, a partire dal settore delle comunicazioni digitali. Una campagna giusta, che la Commissione europea ha lanciato in tutti i 28 Paesi dell’Unione, considerando che «in questo momento ci sono un miliardo e mezzo di persone che acquistano online, e si stima che le vendite transfrontaliere crescano del 20% in più di quelle all’interno dei confini nazionali – evidenzia Roberto Liscia, Presidente del Consorzio Netcomm –. Le imprese che vendono online attualmente sono 550 mila, di cui soltanto 30 mila sono italiane. Al di là dei limiti strutturali e culturali, in Italia purtroppo si sta creando una frattura tra grandi e piccole imprese di fronte al mercato digitale che dà vita ad un’asimmetria competitiva a favore delle prime». La nuova direttiva sulla tutela del consumatore può diventare uno strumento innovativo in difesa dei cittadini, a patto che tutti vengano a conoscenza delle regole. L’omogeneità delle regole e dei sistemi di controllo sono due elementi imprescindibili per affermare la certezza del diritto.

Andrea Scandura
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