25Nov2014

TASI a Latina: il doppio della vecchia IMU

Il Comune di Latina, con delibera del Consiglio Comunale n. 75/2014 del 05/09/2014, ha fissato l’aliquota sul tributo della TASI – tassa sui servizi indivisibili – al livello massimo, esonerando gli altri immobili (seconde case ed altro). Per questi ultimi ha riservato la sorpresa dell’IMU. Le norme hanno stabilito la scadenza per il pagamento della prima rata al 16 ottobre 2014, mentre per la seconda rata il termine ultimo è il 16 dicembre 2014.

La sacralità della prima casa, cavallo di battaglia del Centro-destra, si è quindi inchinata all’applicazione delle aliquote più alte nella tassazione. La normativa fissa le aliquote dalla minima dell’1 per mille alla massima del 2,5 per mille, a cui può essere aggiunto lo 0,8 per mille secondo le necessità. Ebbene, il Comune di Latina ha fissato al 3,3 per mille l’aliquota sull’abitazione principale. Le detrazioni riportate nella delibera sono rapportate alla rendita catastale e non al reddito:

 – € 80,00 per le unità immobiliari con rendita catastale fino a € 350,00:

Questi contribuenti recuperano abbondantemente con la detrazione degli 80 euro la maggiorazione dello 0,8 per mille, ed in pratica vengono a pagare una cifra inferiore alla percentuale del 2,5 per mille;

– € 40,00 per le unità immobiliari con rendita catastale da 350,01 fino ad € 500,00:

Si recupera parzialmente con la detrazione dei 40 euro la maggiorazione dello 0,8 per mille, e si viene a pagare una cifra superiore alla percentuale del 2,5 per mille;

– nessuna detrazione per le unità immobiliari con rendita catastale oltre € 500,00.

Considerando che a Latina tutte le nuove unità immobiliari abitative hanno la rendita catastale più elevata (in moltissimi casi superiore ai 500 euro), rispetto alle vecchie abitazioni, si avranno unità immobiliari meglio servite e centrali con una rendita catastale molto bassa e quelle di più recente costruzione con rendite catastali molto elevate. Un’ulteriore detrazione riguarda i figli a carico: spettano euro 25,00 per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni ed euro 50,00 per ciascun figlio disabile a coloro che hanno una unità immobiliare con una rendita catastale inferiore a 500 euro. Le cifre delle detrazioni sono molto basse. Sarebbe bastato copiare dalle detrazioni dell’ICI o dell’IMU per evitare sperequazioni. Nell’anno 2012, l’aliquota dell’IMU sulla prima casa era del 4 per mille e le detrazioni si applicavano a tutti nella misura di 200 euro e di 50 euro per ogni figlio a carico. Rispetto all’IMU pagata nel 2012, con la TASI attuale si riscontra un aumento notevole della tassazione sulla prima casa (in alcuni casi il doppio) e ciò è stato effettuato da coloro che sono stati i sostenitori dell’eliminazione dell’IMU sulla prima casa: non è onorevole rispetto agli impegni sostenuti.

Lo scrivente ha predisposto il seguente conteggio sulla base del quale è possibile ricavare immediatamente l’importo del tributo “TASI” moltiplicando semplicemente la rendita catastale per il numero fisso come di seguito determinato.

105 x 160 x 3,3 : 1000 : 100 = 0,5544

RC x 0,5544  = TASI  – detrazioni = totale Tasi da versare diviso 2 rate.

Dal momento che non sembra sia stato fatto uno studio particolare dell’importo necessario per il pagamento dei cosiddetti servizi indivisibili, il tributo diventa una vera e propria imposizione. Infatti, non solo non è strettamente legato ai servizi indivisibili ma è indirizzato, tra l’altro, anche allo spreco di risorse (quali la metro leggera, la spesa per enormi manifesti pubblicitari, etc.) che vengono spremute ai cittadini contribuenti, i quali tra i vari adempimenti e pagamenti non sanno più cosa fare: pagare, o non pagare per carenza di risorse utili per vivere?

 

Latina, 24 settembre 2014

Angelo Carcasole 

Responsabile nazionale del settore fisco

Associazione consumatori KONSUMER ITALIA