03Dec2016

Konsumer Italia: dati Censis 2016 molto preoccupanti

Fabrizio Premuti “Il nostro Paese rischia di rimanere al palo”


 “Un’Italia ferma, nella quale la grande maggioranza dei cittadini guarda al domani con preoccupazione e pessimismo e la tendenza è di contrarre ulteriormente i consumi è un’Italia con poche speranze per il futuro”. Commenta così Fabrizio Premuti, presidente Konsumer Italia, il rapporto Censis presentato oggi.

Un Paese con delle potenzialità, come conferma l’aumento di liquidità aggiuntiva di 114 milioni di euro dall’inizio della crisi, ma destinato a rimanere al palo perché non ha una visione a lungo termine, un piano di investimento di rilancio “Il rischio è queste risorse vengano depauperate per far fronte alle emergenze, lasciando gli Italiani più poveri di prima: l’incidenza degli investimenti sul Pil è del 16,6%, si tratta di livelli da dopoguerra”.
I giovani under 35 di oggi sono più poveri dei loro nonni e più poveri dei loro coetanei di venticinque anni fa di oltre quindici punti percentuali.

Konsumer Italia osserva con preoccupazione anche quanto sta accadendo sul mercato del lavoro “La ripresa dell’occupazione non può essere letta come un dato pienamente positivo, se va di pari passo con un boom delle professioni non qualificate ed una bassa produzione di ricchezza. Secondo i numeri Censis stanno letteralmente sparendo intere categorie di lavoratori, non solo in ambito impiegatizio ed operaio, ma anche artigiano ed agricolo “Con queste figure rischiano di sparire i detentori di quei saperi e di quelle tecniche preziose che hanno contribuito a rendere le vere eccellenze italiane famose in tutto il mondo” osserva Premuti, richiamando l’attenzione su quello che il Censis chiama il un “sommerso post-terziario” o “sommerso di redditi”. “Gli Italiani si adattano, stringono i denti, assecondano le tendenze. E così trasformano il patrimonio immobiliare in ricettività turistica – non a caso assistiamo ad un boom degli esercizi extralberghieri – e cercano di mettere a frutto le qualità e le attitudini personali nel settore dei servizi alla persona (badanti, babysitter, lezioni private), nella mobilità condivisa e nel recapito. Ha ragione il Censis, che definisce queste figure lavorative labili e provvisorie. La qualità delle nostre risorse umane è uno dei fattori di maggiore attrattività per chi dall’estero vuole investire in Italia. Ma senza una vera strategia di valorizzazione questo patrimonio rischia di andare sprecato” conclude amaramente Premuti. 


2 dicembre 2016