SANITÀ
Valutazione partecipata, per aumentare l’umanizzazione delle strutture sanitarie del Lazio
Arturo Di Folco nella cabina di regia del progetto: Konsumer rappresenta tutti i cittadini
di Alessandra Schofield
Il progetto di valutazione partecipata del livello di umanizzazione delle strutture di ricovero della Regione Lazio intende dare ai pazienti – cioè a coloro che di tali strutture sono purtroppo costretti a fruire – la possibilità di esprimersi, di dare un vero e proprio voto al servizio ricevuto.
Alla seconda edizione di questa ricerca Konsumer Italia partecipa attivamente: il dott. Arturo Di Folco, responsabile dell’associazione per l’ambito sanitario, siede infatti nella cabina di regia e lo fa non soltanto in rappresentanza degli iscritti alla stessa Konsumer, ma dell’ambito dell’associativismo consumeristico nel suo insieme.
Umanizzazione – spiega Di Folco – significa creare un rapporto tra il cittadino utente e chi offre il servizio.
Il gruppo di lavoro – composto da Agenas, l’Agenzia Nazionale per il Servizi Sanitari Regionali, la Regione Lazio, l’Asl RM1 e la componente di rappresentanza dei cittadini espressa, appunto, da Arturo Di Folco – è all’opera da circa un anno e mezzo ed ha visto con soddisfazione l’adesione al progetto da parte di tutte le circa duecentocinquanta strutture sanitarie di ricovero del Lazio, pubbliche e private.
La ricerca – che Agenas porta avanti in tutte le regioni, valutando centinaia di ospedali con la stessa metodologia – non è fine a se stessa, ma ha il preciso scopo di raccogliere dati ed elementi per rilevare tutte le criticità, eliminarle e migliorare quindi le prestazioni “Ma le strutture ospedaliere rappresentano la parte terminale del servizio sanitario offerto. L’obiettivo finale è valutare tutto il tessuto anche nelle componenti della medicina di base e della medicina territoriale, che purtroppo si rivelano molto spesso deficitarie” commenta Arturo Di Folco “I consumatori lamentano una grande difficoltà di individuare i giusti referenti cui rivolgere le proprie richieste e tempistiche veramente eccessive per ottenere i servizi dei quali hanno bisogno”.
La Asl RM1, Azienda Sanitaria Locale di riferimento per il Lazio, si mette in gioco con grande decisione e spirito di collaborazione. Dichiara il direttore generale Angelo Tanese “Partecipiamo in un doppio ruolo. Da un lato, sulla base della delega ricevuta espressamente dalla Regione, coordiniamo le attività che verranno svolte in tutte le aziende nell’ambito del progetto, coinvolgendo le associazioni dei cittadini in equipe che fisicamente andranno nelle strutture ospedaliere a valutare il livello dei centoquaranta indicatori individuati nella check list che è stata predisposta. Dall’altro, cercheremo di capire quali sono le aziende che presentano problemi e come intervenire per risolverli”.
La check list è stata costruita proprio per individuare il grado qualitativo delle aziende ospedaliere del Lazio sul piano dell’accessibilità, del comfort, della qualità della relazione, della personalizzazione delle cure, del rispetto della persona e, più in generale, dei diritti del paziente. “Per noi si tratta di una grande opportunità, cui ci accostiamo con entusiasmo e la volontà di migliorare la nostra assistenza” osserva Tanese, sottolineando che il senso del progetto non è quello di un controllo ispettivo finalizzato unicamente a mettere dei voti. “La valutazione serve a dare una misura del valore di quella struttura e deve essere interpretata anche come la possibilità per tutti i professionisti coinvolti di partecipare al miglioramento. Dobbiamo dare il segnale ai cittadini che tutti stiamo dalla stessa parte e ripetere questa valutazione nel tempo, affinché diventi una modalità normale di gestione dei nostri servizi” conclude il direttore generale della Asl RM1.