Detrazioni, consumi energetici e costi della benzina: cosa aspettarsi dal 2017.
Di Claudio Ciccone
Carlo Pileri, portavoce di “I Consumatori” – la federazione tra le associazioni consumatori indipendenti ed i presidenti delle organizzazioni aderenti – il 9 gennaio scorso è stato ospite di "Siamo Noi", trasmissione televisiva in onda su Tv2000. Rispondendo alle domande dei conduttori Gabriella Facondo e Massimiliano Niccoli, ha messo in evidenza le incoerenze legate all'aggiornamento del "bonus mobili" del 2017, alle nuove normative europee sul contenimento del consumo dei riscaldamenti, e ai costi dell'energia.
“Questo anno si apre senza molte speranze e senza progetti, e questo è un elemento già di per sé negativo, perché veniamo dal 2016 che non è stato un anno granché favorevole sotto nessun punto di vista” ha osservato Pileri, sottolineando l’assenza di miglioramenti per le famiglie sotto il profilo dei redditi e delle pensioni “Anzi, ci sono stati degli aumenti – anche spesso ingiustificati – soprattutto nei settori energetici, dove avremmo dovuto sfruttare meglio il vantaggio che ci dava il calo del petrolio, che invece non abbiamo sfruttato. E adesso stiamo pagando già con un aumento pesantissimo del 5% sul gas, in un anno così freddo e che quindi peserà molto sui redditi delle famiglie”. La benzina, poi, è arrivata a 1,7 € in pochi giorni – guarda caso sotto le feste – quando non era mai diminuita in maniera significativa e consistente quando il petrolio era sceso a quasi a 30 dollari a barile “Quindi diciamo che ci sono vari elementi per non farci stare tanto tranquilli”.
La seconda domanda posta a Pileri riguarda invece le novità introdotte con l'ultimo Mille Proroghe, specificatamente riguardo i bonus fiscali previsti per i lavori di ristrutturazione degli immobili “Ci sono delle novità soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti ecobonus, nel senso che sono confermate quelle misure per chi vuol fare dei lavori a casa di ristrutturazione per il risparmio energetico e per migliorare la struttura dell'abitazione da un punto di vista sismico, essendo stato introdotto un buono-sisma che non c'era prima e che prevede lo stesso tipo di incentivo”. Critico, invece, Pileri sul “bonus mobili”, interessante solo per chi può permettersi lavori consistenti e costosi.
La discussione si sposta poi sulle nuove misure pensate per contenere il consumo energetico, soprattutto per il riscaldamento. Pileri, per sua stessa affermazione, sceglie di non essere politically correct “La misura legata ai contatori di calore è stata imposta all'Italia dall'Europa. L'Europa ha fatto una direttiva, l'Italia l'ha recepita, e ha reso obbligatorio per tutti i condomini di inserire negli appartamenti questi apparecchietti che devono misurare quanta energia consumi dal punto di vista del calore, e in base a questo viene stabilito il costo che viene ripartito nell'ambito del condominio. Ci sono delle misure che possono essere prese se il consumo è eccessivo, ma è una soluzione che io trovo singolare, soprattutto in Italia”. Nel Nord Europa, infatti, i termosifoni sono accesi ventiquattro ore al giorno, le camere e i saloni hanno due o tre termosifoni, tutti al massimo, e non esiste l’obbligo (come, per esempio, a Roma) di tenere i termosifoni accesi per dodici ore “Per di più questi apparecchi di controllo costano 90 euro a termosifone; quindi può essere anche una cifra consistente che si deve sopportare. Quindi o si decide di operare come nel resto d'Europa dove l'energia per il riscaldamento costa poco, puoi tenere i termosifoni accesi quanto ti pare e poi puoi mettere gli apparecchietti per vedere chi consuma più o meno, oppure si decide per tutte e due le soluzioni”. Però – sottolinea Pileri – si dovrebbe adottare un bilanciamento logico tra le effettive esigenze “Ci vuole intelligenza, non soltanto leggi che obbligano, ma delle leggi che danno anche una flessibilità agli amministratori di poter gestire il riscaldamento”.
Le ultime domande riguardano l'aumento delle bollette di luce e gas “La cosa che mi ha più stupito è quell'aumento che è stato deciso a luglio dall'Autorità per l'energia che ha aumentato le bollette del gas e della luce in presenza di un costo di petrolio basso, giustificandolo in maniera strana, tant'è vero che c'è stato un ricorso al Tar che ha sospeso questo aumento e adesso si dovrebbe decidere in questi giorni se invece viene ripristinato, cioè sono degli aumenti che non sono legati al reale costo del petrolio, del metano o dell'energia, ma sono legati alle esigenze che hanno i gestori, gli importatori ecc”. Pileri chiude sui costi della benzina “Questa è una vecchia disputa che abbiamo sempre avuto come associazione consumatori nei confronti dei petrolieri, ma anche dello Stato, perché consideriamo che la benzina ha una componente fiscale del 66%, e il 34% è il costo della benzina industriale. Quindi, lo Stato prende le tasse sia come accise che come Iva, l'Iva è calcolata sulle accise, quindi su una tassa - una tassa su una tassa - e sul costo industriale quindi è una imposta progressiva: l'Iva aumenta quando aumenta il costo industriale. Tutto questo fa sì che i petrolieri e i distributori abbiano un margine di manovra ristretto, e su questa ristrettezza ci giocano per poter guadagnare il più possibile. La speranza è che il governo intervenga per stabilire delle regole diverse sul costo della benzina” conclude Pileri.